E’ di oggi la notizia che MyBlogLog è stata acquistata da Yahoo. La settimana scorsa è sfumata l’acquisizione di Performancing da parte di PayPerPost. Le società acquisite da Google non si contano nemmeno (faccio due nomi nazional popolari: Youtube e Blogger vi dicono nulla?) ed i suoi diretti concorrenti nel web non è che stiano a guadare: basta dare un’occhiata in giro, o anche nella cache del proprio browser, e vedrete che la stragrande maggioranza dei servizi del web 2.0 se non sono di Goolge sono di Yahoo o di Ebay o di Amazon.Forse mi sono dimenticato qualcuno (Dada con l’acquisizione di Splinder e tutti gli altri servizi non è una formichina). Fatto sta che va sempre più di moda creare un servizio, farlo diventare efficiente e discretamente utilizzato nel web e poi venderlo al miglior offerente.
E alla fine i miglior offerenti ingrigiscono il mercato. Perchè per arranfarsi tutti la stessa grossa fetta di mercato metton su tutti quanti dei servizi fotocopiati, che i molti utilizzano a mò di gregge ipnotizzati dai numeri da capogiro che queste nuove comunità virtuali fanno in un modo o nell’altro.
Eppure tempo addietro per evitare questo genere di fenomeni che tanto bene non fanno, nè ai consumatori nè ai produttori, erano state introdotte delle leggi per evitare che le vacche già grasse non si ammalassero di obesità facendo di tutto quello a loro disposizione un sol boccone. Non so se mi spiego, forse la parola anti-Trust vi è più familiare. Se vi sfugge il significato ve lo rammento ( da Wikipedia ):
Con il termine antitrust si definisce in primo luogo il complesso delle norme giuridiche che sono poste a tutela della concorrenza sui mercati economici. Tale complesso normativo, detto anche Diritto antitrust o Diritto della concorrenza, appresta una tutela di carattere generale al bene primario della concorrenza inteso quale meccanismo concorrenziale, impedendo che le imprese, singolarmente o congiuntamente, pregiudichino la regolare competizione economica adottando condotte che integrano intese restrittive della concorrenza, abusi di posizione dominante e concentrazioni idonee a creare o rafforzare una posizione dominante.
Forse è il caso di applicare queste norme anche nell’ambito della rete? Oppure è un fenomeno a parte che fa solo bolle di sapone e non business e quindi non vale la pena stare a perdere del tempo appresso a queste cose?
Io ho qualche dubbio… e voi?
2 risposte su “E tu a chi vendi?”
Secondo me non è strano o anormale che vengano creati siti e servizi per poi essere rivenduti una volta che sono stati ben avviati.
E’ strano e preoccupante che questi siano nelle mani di pochi…
Quando il potere è concentrato nella mani di pochi bisogna sempre stare attenti e non è un buon segnale secondo me.
mi sembra una cosa inutile. Da che mondo e mondo le persone non creano attività e aziende per starci tutta la vita… si, ci sono quelle che si tramandano di padre in figlio, ma ce ne sono anche una miriade che vengono create e appena si presenta un buon acquirente vengono cedute. Coi siti/servizi è la stessa cosa, non ci vedo niente di male/strano.