Qualche giorno fa Blake Ross, uno degli sviluppatori di Firefox, sul suo blog aveva fatto notare i poco disinteressati consigli (o meglio Tips) di Google quando si cercavano sul popolarissimo motore di ricerca parole come “calendar”, “blog” o “photo sharing”, che comparivano all’inizio di ogni pagina dei risultati in bella vista e pubblicizzavano il relativo prodotto di Google collegato alla parola chiave cercata.
Principalmente le rimostranze dal parte del programmatore del team di Mozilla erano due e non del tutto ingiustificate. Per prima cosa, nonostante anche Yahoo e Ask facciano la stessa cosa, molti non si aspettavano questo da Google in quanto il rapporto instaurato dal motore di ricerca con i propri utenti era completamente diverso rispetto a quello dei diretti concorrenti: si fondava infatti sul fatto di essere affidabili in modo diverso da tutti gli altri e questo ha disilluso tutte le aspettative.
Secondariamente è un atteggiamento poco serio anche nei confronti degli inserzionisti che pagano non poco per il programma AdWords per risultare al top in evidenza nella colonna a destra nelle ricerche per quelle parole chiavi e sono comunque preceduti da dei risultati di Google stesso: un’assurdità.
Infine c’è da sottolineare che non ci si può lamentare del fatto che la Microsoft quando si digita Google.com nella barra degli indirizzi di Internet Explorer 7 pubblicizza il nuovo servizio di Live Search e poi comportarsi nello stesso identico modo con i propri utenti (ed in propri clienti) pubblicizzando un proprio servizio e mettendolo bene in mostra a discapito di quelli dei propri clienti.
Sta di fatto che questi servizi di consulenza sono stati temporaneamente disattivati. Io condivido il disappunto e la sensazione di tradimento della fiducia manifestata da Blake Ross anche se questa è solo la punta dell’iceberg, ci sono molte altre cose che non stanno andando per il verso giusto dalle parti di Google.
Voi come la pensate?
2 risposte su “Google e i suoi consigli poco graditi”
Si hai perfettamente ragione Tambu. La fretta come al solito è cattiva consigliera. Ho fatto la correzione.
Ciò non toglie comunque che l’atteggiamento di Google è stato “poco elegante” nei confronti degli inserzionisti che pagano per avere maggiore visibilità (nella colonna a destra) se poi Google stessa li “mette in secondo piano” a favore dei suoi prdotti
penso che c’è una grossa inesattezza in quel che dici: pagando ADWORD non ti compri la possibilità di stare in prima posizione in una SERP, quanto lo stare in prima posizione nella COLONNA DESTRA della prima pagina delle SERP, che è cosa BEN BEN diversa…