Sarà anche uno dei tecnici italiani più titolati attualmente in attività, ma sempre attualmente credo che sia anche uno dei più odiati. Parlo ovviamente di Fabio Capello.
L’attuale stagione di don Fabio con le merengues è iniziata male con una serie di risultati poco convincenti e sta procedendo ancora peggio visto le sette sconfitte fin ora subite dal suo Real Madrid e dai diversi pareggi che hanno lasciato l’amaro in bocca a molti tifosi madrileni e sicuramente non hanno fatto piacere alla dirigenza della squadra dalla camiseta blanca.
Molti tifosi juventini si stanno gongolando per i risultati deludenti che il tanto odiato tecnico sta raccogliendo in terra spagnola e sicuramente anche molti romanisti dovranno essere contenti di questa stagione flop di Fabio Capello. Se da un lato non è mai bello gufare contro le sorti altrui, d’altro canto il comportamento del tecnico friulano è sempre stato eticamente discutibile.
Tutti si ricorderanno delle dichiarazioni fatte da Capello in una ormai celebre conferenza stampa a Roma nella quale dichiarava che non sarebbe mai e poi mai passato alla Juventus. Tutti sappiamo poi come è andata a finire: don Fabio alla Juventus c’è andato.
Qui tra alti e bassi ha ottenuto sul campo in Campionato dei risultati a dir poco sbalorditivi con la sua Juventus modello schiacciasassi. Anche se pure nella sua esperienza a Torino ha avuto tempo e modo per inimicarsi giocatori e tifosi bianconeri e lasciare un pessimo ricordo per le modalità e le motivazioni della sua figa fuga verso Madrid.
E’ notizia di poco fa che i ringraziamenti rivolti ad un gruppo di Ultras Sur (di ispirazione franchista), per l’appoggio ricevuto durante la partita persa contro il Levante, non sono affatto piaciuti al governo spagnolo tanto che sarebbe stata recapitata al tecnico italiano una lettera di ammonimento dalla commissione anti-violenza spagnola.
Insomma una stagione proprio nera per uno dei punti di riferimento di molti allenatori italiani che fino a qualche mese fa era l’oggetto della contesa di diversi tra i più blasonati club europei. Molti a Madrid non si sarebbero aspettati una delusione tale da un allenatore tanto acclamato in tutto il mondo del calcio ma don Fabio non è nuovo a stagioni di questo livello.
Pochi forse si ricordano dell’ultima fugace avventura di Fabio Capello con i colori rossoneri. Correva la stagione 97/98 e dopo aver lasciato il Milan, con il quale aveva conquistato qualcosa come 4 Scudetti di fila, 3 Supercoppe italiane ed una europea e pure una Champions League, proprio per il Real Madrid che aveva portato a vincere la Liga, l’allenatore friulano era stato richiamato di corsa a Milano per riparare ad i danni fatti da chi gli era succeduto sulla panchina del diavolo (tale Tabarez).
Se non erro in quella stagione in Milan terminò al decimo posto perdendo la finale di Coppa Italia con la Lazio.
Sono sempre più convinto del fatto che le minestre riscaldate siano delle pessime soluzione per risolvere un problema? Voi che ne dite siete d’accordo o la pensate diversamente?
4 risposte su “Le minestre riscaldate con Capello”
@silentman: beh ci sono sempre le eccezioni che conferano la regola, magari Gullit alla Samp è stata una di queste
Grazie palmasco per avermi fatto notare l’imprecisione… solo un piccolo lapsus froidiano, l’ho corretto…
La tastiera del Macbook nera all’oscuro della notte genera mostri…
Molto interessante questo tuo punto di vista, alla fine del quinto paragrafo:
“le modalità e le motivazioni della sua figa verso Madrid.”
Peccato non averlo approfondito… 🙂
Ti dirò, quando Gullit venne per la seconda volta alla Sampdoria, mi fece godere – seppur per poco tempo – come la prima volta…. 🙂