Ore 15 di un sabato italiano come tanti. Alla periferia di una grande metropoli ha inizio un sentitissimo derby tra due squadre che difendono i colori di due grandi sobborghi. La categoria è quella precede i grandi palcoscenici a livello giovanile: Juniores Regionali. Se ti fai notare a questi livelli puoi ambire un posto in paradiso per arrivare a giocare nella Primavera di una squadra che conta. Ed ormai per i ragazzi che giocano a questi livelli è l’ultima possibilità per fare il grande salto di qualità. Se perdi anche questo treno ti aspetta una durissima gavetta nel calcio dilettantistico e un futuro sicuramente meno roseo di quello che magari hai sognato fino ad oggi.
La partita è vivace perchè il campo è molto ma molto grande. Le due squadre giocano bene, lottano su ogni pallone, i due mister cercano di far rispettare un minimo di ordine tattico ma quando ti ritrovi faccia a faccia il tuo compagno di banco come avversario è difficile rispettare gli schemi e resistere alla voglia di rubargli il pallone. Sempre nella massima correttezza e con il massimo fair play però. Insomma la squadra di casa (SQUADRA A) e quella ospitata (SQUADRA B) stanno dando vita proprio una bella partita.
Il pubblico è quello delle grandi occasioni. Attento, passionale e stranamente competente. In tribuna si soffre e si incoraggiano i ragazzi in campo a lottare su ogni pallone. In campo ci si diverte e si gioca a calcio, un buon calcio, un ottimo calcio. Sicuramente a livello di gioco e per la qualità degli attori protagonisti da categoria superiore.
E’ una di quelle partite in cui l’arbitro è senza assistenti ufficiali di gara e col campo immenso che si ritrova deve correre e sapersi posizionare bene per vedere tutto. Diciamo che galoppare sarebbe più appropriato come termine. Non ci sono molti problemi, anzi. Tutti collaborano, sono comprensibili, passano sopra le piccole sbavature che inevitabilmente in una partita così dura possono capitare. Però tutto sommato sa ponderare comportamento e decisioni tanto che tutti pensano a giocare e basta.
La SQUADRA A (quella di casa, ndr) sul finire del primo tempo riesce a passare in vantaggio con un bel tiro da fuori area che coglie impreparato il portiere avversario fino ad allora impeccabile dall’alto dei suoi due metri. Da quella posizione è difficile aspettarsi un pallonetto (in altre circostanze lo avrebbero chiamato cucchiaio) debole ma dalla traiettoria strana, quasi “ad effetto”. Il secondo tempo è acceso e combattuto come il primo e soltanto verso il finire di quest’ultima frazione di gioco la SQUADRA A riesce a trovare il gol della tranquillità con un’azione di corale di pregevole fattura che si conclude con un dribbling in area di tre difensori e del portiere della SQUADRA B con l’insaccamento successivo della palla in rete.
Siamo nei minuti di recupero. L’arbitro ne ha assegnati 4 per vari motivi quasi tutti facilmente immaginabili: sostituzioni, falli di gioco ed un entrata del massaggiatore. La SQUADRA A forte del vantaggio di due gol ha già tolto una delle due punte per arroccarsi in difesa. La partita sta volgendo al termine ed i ragazzi sono esausti. Ci sono stati appena due ammoniti e questo testimonia la correttezza dell’incontro: a questi livelli i ragazzi spesso sono incoscienti e scapestrati e per tenerli a bada molto spesso i richiami non bastano e la sanzione disciplinare è l’unico deterrente per portare a termine la partita senza morti e feriti. In questa partita tutto questo non si è verificato e si sono rese necessarie due ammonizioni per evitare che la partita si incattivisse. Missione riuscita. Siamo alla fine e tutto è andato per il meglio.
Ultime azioni di gioco. La SQUADRA A commette un normale fallo di gioco su un giocatore avversario che si era impantanato sulla trequarti difensiva dei padroni di casa e ha cercato il fallo di un difensore come via d’uscita. Il capitano della SQUADRA A inspiegabilmente butta via il pallone per perdere qualche secondo in più anche se prontamente il pallone viene rimesso a posto dai sui compagni per evitare che venga ammonito. L’avversario chiede timidamente all’arbitro l’ammonizione per comportamento antisportivo di uno dei punti fermi della SQUADRA A: fino ad allora il capitano della società ospitate era stato un esempio di lealtà e agonismo per tutti, compagni ed avversari. L’arbitro perciò guarda in malomodo il giocatore che aveva fatto una richiesta così insensata e quest’ultimo si dedica a posizionare nel migliore dei modi il pallone per preparare le basi di quello che sarebbe stato il gol della bandiera per la SQUADRA B.
A questo punto il capitano della SQUADRA A si avvicina all’arbitro e lo implora di ammonirlo argomentando tale richiesta col fatto che aveva allontanato di proposito il pallone per perdere del tempo anche se non era riuscito nel suo intento. L’arbitro di fronte ad una richiesta così accorata decide di accontentare il giocatore che fino ad allora si era comportato in maniera esemplare e meritava di essere assecondato in questa banale richiesta. Il giocatore viene ammonito. Un minuto e venti secondi dopo la partita termina col risultato di due a zero per la SQUADRA A.
I padroni di casa esultano. Gli ospiti escono dal campo col morale a terra per il risultato senz’altro immeritato visto la prestazione di alto livello. Il capitano della SQUADRA A esulta assieme ai suoi compagni per la vittoria ottenuta con tanta fatica. E’ felice. I suoi occhi sprizzano gioia da tutte le parti. Si avvicina all’arbitro per fargli i complimenti per la prestazione particolarmente buona. Lo ringrazia di cuore per averlo ammonito. Era diffidato e pertanto non giocherà la prossima partita. Di questo è particolarmente contento perchè sabato prossimo il suo allenatore non potrà convocarlo per il match che la sua squadra dovrà affrontare: ma lui questa settimana va in gita e quindi sabato prossimo vorrà starsene a dormire fino a notte tarda. E’ davvero molto contento per la sua prossima assenza sui campi di gioco.
P.S. Ogni riferimento a persone, cose, azioni di gioco ecc ecc è puramente casuale(*).
4 risposte su “Favori arbitrali”
Si effettivamente che bastardo che sei… dai che ti costa lo fai felice e puoi anche evitare di andare a messa il giorno dopo: la tua opera di bene l’hai già fatta!!!
E’ capitato anche a me un paio di volte. Sempre per la settimana bianca, sempre in questo periodo. Ed in entrambe le occasioni ho fatto finta di dimenticare l’ammonizione.
🙂
Sono bastardo!!!
Si si al 101% sicurissimo.
😛 😛 😛
Sicuro sicuro? 😀