Mi ricordo ancora come fosse oggi il 9 gennaio 2007 ed il Keynote di Steve Jobs all’interno del MacWorld 2007 di San Francisco, con quell’incipit platonico che ha fatto palpitare il cuore dei Mac user più sfegatati per qualche ora. “We’re going to make some history together today“. Mi ricordo ancora bene i primi giudizi sul prototipo di quello che giorno dopo giorno sta diventando il nuovo oggetto di culto di molti ed è sempre più al centro dei desideri di milioni di europei. C’era chi lo osannava accecato da un amore che va oltre una semplice scheda tecnica e chi freddamente lo catalogava come un prodotto che difficilmente poteva avere il successo che la Apple si aspettava per alcune limitazioni oggettive che rendevano il confronto con alcuni concorrenti molto più versatili, funzionali e tecnologici alquanto impari.
Sono passati ormai quasi otto mesi da quel giorno. L’iPhone oggi è già nelle mani di migliaia di persone e molti sperano di stringerlo quanto prima tra le loro. Le prime recensioni, anche di diversi italiani che hanno avuto il privilegio di poterne giudicare pregi e difetti di persona, hanno ormai fatto il giro della rete e hanno confermato o smentito quanto di azzeccato o meno c’era in quei giudizi iniziali fatti a caldo qualche mese prima. C’è chi è riuscito a sbloccarlo e non dovrà aspettare il lancio del prodotto in Europa ma può già sfoggiarlo ad amici e conoscenti tra invidie e critiche e chi attende la versione ufficiale per il vecchio continente sperando in qualche funzione in più oltre che in un prezzo abbordabile.
Fatto sta che la febbre da iPhone sta salendo vertiginosamente in questi giorni e quello che molti avevano catalogato come un possibile flop in casa Apple rischia di riscuotere un inaspettato successo che potrebbe far ricredere molti scettici. Ecco qualche considerazione su cui magari si può discutere e riflettere assieme.
Non è uno smartphone ma un ipod che telefona
Molti hanno storto il naso leggendo la scheda tecnica dell’iPhone perchè si aspettavano da Apple uno smartphone in grado di fare concorrenza ad i vari Nokia, Motorola & Co. e sono rimasti molto delusi per la mancanza di alcune funzionalità che ormai sono di serie su quasi tutti i dispositivi afferenti a questa categoria e soprattutto di questa fascia di prezzo. Non poter installare applicazioni di terze parti, non poter sostituire la batteria, non avere l’UMTS e l’HSDPA (che comunque sulla versione europea dovrebbe essere presente) sono tutte mancanze invalidanti per uno smartphone soprattutto se l’acquirente è il classico manager che vuole un dispositivo in grado di fargli da ufficio “volante” in modo da poter tenere tutto sotto controllo anche quando non è sul “ponte di comando”.
Ed in effetti è così se si considera l’iPhone biecamente come uno smartphone. Forse in parte è anche colpa di Steve Jobs che ha servito il paragone su un piatto d’argento quando per mettere in risalto l’usabilità del neonato gioellino lo ha paragonato all’E61, al Palm Treo 750 e agli altri mostri sacri della categoria. A mio avviso però molti hanno frainteso il concetto che il CEO della Apple Inc. voleva trasmettere ai gentili ascoltatori e si sono subito gettati in paragoni impossibili.
L’iPhone non è uno smartphone ma un iPod che telefona. Se lo si vede in quest’ottica allora è tutta un altra musica perchè si capiscono molte logiche di mercato a cui deve “sottostare” per soddisfare i difficili gusti dei probabili acquirenti.
Progettato per il mercato statunitense. Noi europei ci adatteremo
Non è il primo prodotto della Apple espressamente progettato per soddisfare i consumatori statunitensi e come tale ha funzionalità e caratteristiche che non si adattano molto alle esigenze di noi europei. Vi ricordate quando venne presentato nel 1999 o giù di lì il primo iMac (quello che molti classificarono come grossa supposta per dinosauri, ndr) sul quale mancava il lettore floppy ma con due porte USB ed una FireWire di cui molti (diciamo quasi tutti) non sapevano che farsene e non gridavano “allo scandalo” ma “al fiasco”. Bene ditemi quanto vi serve quotidianamente il floppy disk e se è più utile di due porte USB e di una FireWire. Per non parlare della porta DVI che nel “lontano” 2000 era presente sul mio vecchio PowerMac G4 e che quando lo dicevo agli amici in giro mi prendevano per uno scemo mentre oggi è d’obbligo se volete collegarvi ai più moderni display LCD ad alta qualità e/o televisori piatti che stazionano trionfalmente in molti salotti dell’italiano medio. Ma veniamo a qualcosa di più recente come i Macbook: se qualcuno non se ne fosse accorto sono senza modem a 56 kb/s: quanti di voi ne sentono realmente la mancanza?
Molto probabilmente non sentiremo la mancanza dell’UMTS sulla versione europea perchè alla Apple hanno deciso di accontentarci più che altro per logiche di mercato e sinceramente visto le tariffe e la copertura in Italia non credo sia così indispensabile. A quanto ho avuto modo di constatare siamo messi ancora maluccio come al solito. La copertura è ottima nei grandi centri o comunque dove c’è un elevata concentrazione di utenti, zone di solito coperta anche da ADSL e dove è facile quindi trovare una connessione Wi-fi a cui agganciarsi, mentre dove veramente si sentirebbe la necessità di un collegamento ad un velocità di connessione più veloce… beh ci si deve accontentare del GPRS/EDGE.
Ma l’iPhone è concepito per chi è always connected realtà che all’estero è sempre più all’ordine del giorno, ma non tramite una connessione abbastanza veloce ma aleatoria ed instabile come l’UMTS, quanto tramite più stabili collegamenti wireless. Ed è anche per questo che non vi sono a grande sorpresa funzionalità che qui da noi ormai sono indispensabili per i dispositivi di nuova generazione, come gli MMS in quanto altrove sono stati soppiantati da strumenti molto più utilizzati, economici ed efficienti come l’e-mail.
Non so se quelli indietro siamo noi o gli statunitensi, fatto sta che chi vorrà usare l’iPhone dovrà “adattarsi” a ciò che va per la maggiore in questo settore oltre oceano: questo può essere visto da un’ottica negativa per lo stato attuale delle cose qui da noi ma in futuro chissà chi avrà ragione.
Al centro c’è la multimedialità
Al centro delle funzionalità del dispositivo c’è senza ombra di dubbio la multimedialità. Come nell’iPod, del resto. Perchè il mercato a cui si rivolge è un mercato giovane dentro per il quale la forma è molto più importante della sostanza. Da questo punti di vista ecco che il design molto ricercato e la possibilità di portarsi facilmente dietro le proprie canzoni ed i propri film preferiti (con moderazione però al massimo ha “solo” 8 Gb), il tutto facilmente accessibile grazie alle solite, gradevoli e ricercate interfacce che contraddistinguono gli applicativi che escono della casa di Cupertino costituiscono una miscela esplosiva per chi cerca un dispositivo polivalente e di tendenza. Oggi giorno questo fetta di mercato è tutt’altro che da sottovalutare anche se può sembrare strano ai più geek.
E’ per questo che ci si deve accontentare di una fotocamera da 2 megapixel senza zoom e che non registra video. A questo punto era meglio un dispositivo senza fotocamera hanno tuonato in molti. Beh andatelo a chiedere a Nokia come mai sull‘E61i si è vista costretta ad inserire una fotocamera simile a quella dell’iPhone, con qualche piccola miglioria in più è vero, ma nulla in confronto ai 5 megapixel dell’N95 o agli 8 megapixel di un modello LG che 2 anni fa venne commercializzato in Corea e che non credo sia andato oltre i confini asiatici. Forse tutto questo è sintomo che i consumatori vogliono si questo “optional” anche su smartphone o pseudo tali ma sanno benissimo che rispetto ad una fotocamera tradizionale il rapporto qualità prezzo non regge assolutamente: quindi meglio accontentarsi di qualcosa per scatti d’emergenza che poi per quelli “professionali” ci pensa l’attrezzatura adeguata.
L’Apple ci mette l’indispensabile. Gli altri fanno il resto.
Altro grandissimo tallone d’Achille del telefono della Mela è sicuramente il fatto che la Apple per adesso lo ha bloccato per fare in modo che non siano installabili applicazioni di terze parti come sui più agguerriti concorrenti con sistema operativo Windows Mobile o Symbiam. Vedendo le notizie che si susseguono giorno dopo giorno oserei dire che era un tallone d’Achille che potrebbe rivelarsi l’arma in più a lungo termine di questo dispositivo.
Perchè? Beh perchè visto il ritorno alle origini che sta avvenendo nel mondo dell’informatica in cui le applicazioni si stanno spostando sui server dei vari fornitori di servizi mentre i nostri “supercomputer da casa” stanno diventando sempre più dei beceri client con i quali fruiamo di applicazioni e contenuti che non dobbiamo installare nè trasferire sul nostro computer… tutto sommato si può sfruttare questa rivoluzione/involuzione per evitare che inesperti programmatori mettano a repentaglio la stabilità del sistema operativo del nostro iPhone.
Non so se è la Apple che ha intuito l’andamento del mercato o è il mercato che è venuto incontro all’iPhone: fatto sta che queste due entità si stanno ogni giorno incontrando sempre di più. Vedendo l’iPhone nell’ottica di un dispositivo da utilizzare per chi è always connected ecco che spuntare come i funghi i servizi più disparati dedicati al nuovo oggetto del desiderio di milioni di persone che permettono di avere a disposizione svariate funzionalità che non ci sono di default sul telefono di casa Apple. Per avere un’idea di ciò che è possibile fare grazie al web 2.0 tramite l’iPhone date un’occhiata qui: trovare qualcosa che non si riesca a fare è ogni giorno più difficile.
Poi il resto è storia di tutti i giorni. Basta leggere qua e là nella rete qualche magazine on-line di successo del settore per vedere come quotidianamente escano nuove “applicazioni 2.0” specifiche per iPhone che permettono di fare quello che mamma Apple non supporta nativamente. Non sto parlando di giochini o di stupide applicazioni dalla dubbia utilità (o forse si!?! mah…) ma quello di cui tutti siamo sempre più dipendenti: da Facebok a Meebo/FlickIM/Skype a Digg e Flickr arrivando perfino a MediaTemple che permette di gestire il proprio server (si può anche rebootare il server, ndr).
Il Think Different è una passione
Dulcis in fundo nell’iPhone è racchiuso come in ogni altro prodotto che esce dalla casa di Cupertino (o quasi) da diverso tempo a questa parte, quel non so che di affascinante che tempo addietro in casa Apple classificarono con lo slogan Think Different. Design affascinate, contenuti innovativi e l’azzardo di eliminare quello che di superfluo ci si poteva aspettare da un dispositivo del genere (vedi fotocamera con tanti megapixel, ricevitore GPS integrato ed il sistema operativo chiuso a riccio tanto per ricordarne qualcuno) per fare spazio all’essenzialità che anche in questo caso si traduce in eleganza. D’altronde anche per l’iPod fu così ve lo ricordate? Stile raffinato ed elegante però essenziale. Non aveva e non ha sintonizzatore radio, non leggeva i video, è fatto in un materiale che andrebbe trattato con i guanti per non sporcarlo però… mi sembra che sia il punto di riferimento del settore a cui cercano di arrivare tutti i diretti concorrenti in termini di vendite. O sbaglio?
Forse mi sono dilungato troppo o forse non ho approfondito bene alcuni aspetti che mi sono sfuggiti. Fatto sta che a dispetto delle previsioni di molti l’iPhone come l’iPod diversi anni fa potrebbe risultare un azzardo riuscito. D’altronde a distanza di due mesi dal lancio il fermento creativo attorno a questo prodotto è ragguardevole e la comunità di utenti che si divertono a sviluppare nuove soluzioni per superare i limiti di questa prima versione è davvero consistente.
Questa è la mia opinione ed il mio parere sicuramente discutibile ed è per questo che la scrivo qua. Per condividerla con voi.
12 risposte su “Tutti pazzi per l’iPhone: preludio di un successo inaspettato?”
Scusate ma a cosa serve avere un telefono, se per farlo funzionare devo essere connesso ad internet??? Mi spiego ho giocherellato un pò con l’iphone di un mio amico… Devo dire che è molto bello esteticamente e anche il 3D o come si chiama quel movimento rotatorio delle immagini è molto accattivante… Però rimane lì… Non ci vedo niente… Il 90% delle cose chè può fare sono in Internet, e vi ricordo che qui non siamo negli USA dove i wifi sono sparsi per le città e si può avere connessione 24 ore su 24… Qui siamo nel paese dove internet non arriva ancora quasi da nessuna parte e di wfi e wimax neanche l’ombra per ora. Molta gente non ha wifi neanche in casa… Quindi cosa me ne faccio di un apparecchio così??? mio fratello ha acquistato da poco un N81 con wifi, lo ha da circa un mesetto e mi ha detto che il wifi sino ad ora lo ha usato 2 volte…1 a casa e 1 all’università… Non poter mandare quindi mms (ovviamente è vero mandare le e-mail è pià comodo però bisogna essere connessi ad internet per inviarle), non poter scambiare dati con il bluetooth, questa chiusura al software esterno(come si è detto c’è tutto su internete però ripeto no Internet no party)e ora scopro anche che non ha il gps mi lascia un pò perplesso… Il prezzo??? 400€… Mha… Con la stessa cifra ci escono palmari che fanno tutto quello che fà l’iphone e ancora di più (apparte la rotazione 3D)…E se non interessa il touch screen con 200€ si possono comprare degli stupendi smartphone che hanno molto di più dell’iphone, gps fotocamera da 3.5megapixel wifi installazione di altro software lettore mp3 internet… E poi aspettiamo il telefono rivale di google…
[…] i dispositivi mobile della Apple sta a testimoniare un successo che molti scettici all’inzio pensavano inaspettato ed […]